Canitano: "Asl in campo per gestire al meglio domanda e offerta su esami diagnostici"

Attivati percorsi protetti per ridurre i tempi e collaborazioni con Medici di famiglia e specialisti.

La richiesta di esami diagnostici e in particolare la domanda di prestazioni sanitarie è in costante aumento in tutte le Asl d’Italia ed è gravata da una altissima percentuale di esami non necessari (inappropriati, senza una significativa necessità clinica). E’ appurato ormai da anni che è impossibile per l’offerta, senza interventi sulla domanda, soddisfare questa crescita. E’ accertato ad esempio, che la Risonanza Magnetica della colonna lombosacrale, e comunque l’imaging della regione per lombosciatalgia, sia un esame inutile alle decisioni terapeutiche in più del 95% dei casi, pur essendo uno dei più richiesti e quindi critico. L’Azienda Sanitaria Locale di Rieti e in particolare la Diagnostica per Immagini aziendale stanno cercando di intervenire sull’offerta, organizzando dei Percorsi protetti dedicati ai pazienti che sono seguiti dagli Ambulatori specialistici del territorio reatino, ai pazienti in dimissioni protette e ai pazienti dimessi dalle altre Unità Operative del Presidio ospedaliero di Rieti o dalle Strutture residenziali territoriali. Per questa tipologia di pazienti e in questo contesto, vengono rispettati tutti i tempi clinici dei controlli e viene salvaguardata ai massimi livelli l’appropriatezza delle richieste, sia di carattere clinico che temporale. È opinione comune che questo dovrebbe essere il destino di tutti i flussi delle richieste di esami: e cioè il massimo dell’appropriatezza. Per questo motivo l’Azienda sta cercando di intervenire anche sulla domanda (vale a dire sulla richiesta di esami diagnostici) attraverso la predisposizione di una campagna di sensibilizzazione e coordinamento in collaborazione con i Medici di Medicina Generale e con gli Specialisti ambulatoriali non dipendenti, che permetterà proprio il controllo della domanda e la limitazione degli esami a quanto condiviso insieme ai professionisti coinvolti, come già avviene internamente per gli esami super specialistici di secondo e terzo livello. Abbiamo la massima fiducia nel fatto che i provvedimenti organizzativi di tipo strutturale siano destinati nel medio termine a risolvere questo tipo di problemi, mentre nel breve termine sono già in atto provvedimenti in emergenza per chiudere positivamente le criticità. L’Unità di Diagnostica per Immagini sta lavorando insieme all’Azienda per migliorare tali processi; siamo passati dall’utilizzo di 90 sale diagnostiche a 135 e introdotto metodiche di altissima specializzazione come la Risonanza Magnetica della Prostata e del Cuore, la Colonscopia virtuale, l’Ambulatorio di diagnostica e terapia mininvasiva in collaborazione con l’Unità di Ortopedia, la CoronaroTC ed altro. Sarebbe auspicabile evitare di soffiare sul fuoco della polemica per mera propaganda politica, anche se in questo momento di campagna elettorale appare per taluni un esercizio indifferibile. 

 

Dottor Stefano Canitano 

Direttore Unità Diagnostica per Immagini Asl Rieti